Albi e Tolosa

Capitolo III: Albi e Tolosa...



L'ultima tappa del mio viaggio è Tolosa, la città più importante della Francia sud-occidentale.
Prima, però, c'è una cittadina che mi piacerebbe vedere. Un po' perché diede i natali a Henry de Toulouse-Lautrect e del quale ospita il museo più importante, poi perché proprio la cittadina è descritta come una bellissima città medievale. Sto parlando di Albi.

ALBI



Questa città, neanche troppo piccola, si trova 70 chilometri a nord-est di Tolosa, separata dal capoluogo da diverse serie di colline dolcemente ondulate, dove l'agricoltura domina il paesaggio.
Albi sorge sulle scoscese rive del fiume Tarn, che scende dal massiccio della Cevennes, molto più ad est.
Il centro storico del paese, ampia area pedonale, è caratterizzato da bei palazzi in mattoni rossi e finestre e persiane dai tenui colori pastello. Il dedalo di vicoli intricati e l'assenza di traffico trasportano il centro di Albi in un'atmosfera d' altri tempi.
Quello che domina il panorama è, però, la cattedrale, un edificio imponente e sgraziato. A guardarla da fuori sembra un grande parallelepipedo di mattoni da cui si innalza un campanile turrito e "pesante".



Ma proprio la cattedrale è il gioiello di Albi. L'ingresso soprelevato a cui si accede alla cattedrale è un portale di pietra bianca finemente scolpita. In netto contrasto con i mattoni rossi della muratura.












Le decorazioni interne, gli affreschi e gli stucchi dorati, tolgono il fiato. motivi geometrici e scene bibliche si alternano fino a riempire tutte le volte di colori e il tempo trascorso a contemplare ogni affresco, ogni opera è molto di più di quanto preventivato.


















Tutta la navata, l'altare, l'abside, la volta e le vetrate sono un turbine di colori. Colori violenti, ma di sicuro effetto.
Esco con un sospiro di sollievo, la tranquillità della cittadina, il ritmo lento di persone a passeggio e la serata fresca, mi ridestano dalla sensazione di aver visto troppo e tutto insieme.

La mattina seguente c'è l'appuntamento con il "famoso" museo di Albi.


Il museo espone centinaia di opere di un unico artista, Toulouse-Lautrect, appunto.













Opere moderne e sculture medievali sono le sezioni "extra". Non amo particolarmente la pittura, ma gli scenari mondani che l'artista di Albi descrive, rendono l'idea di un mondo scomparso, il mondo dei cabaret e della condizione delle donne a quel tempo, colte nei loro momenti più intimi e quindi, più veri, un mondo visto da "dietro le quinte". La visita del museo si rileva oltremodo interessante.





TOLOSA


Finito il giro turistico si riparte alla volta di Tolosa. Proprio a Tolosa ho prenotato un alloggio particolare, sono le "peniche", imbarcazioni fluviali definitivamente ormeggiate e sulle quali sono stati ricavati dei bed & breakfast.

Tolosa è una città strana, bellissima e fortemente attaccata ad un centro storico affascinante, ma circondata da uno dei poli di tecnologia più avanzati del mondo. A pochi chilometri dal centro, proprio in prossimità dell'aeroporto (non poteva essere diversamente) sorge infatti la Airbus, leader mondiale nella costruzione di aeromobili.


Restando "sulla terra", continuo il giro della città. I quartieri antichi sorgono tutti intorno al fiume che l'attraversa, la Garonna. Saint Etienne, Saint George e Saint Cyprien.

Musei, chiese e basiliche sono le visite da mettere in programma: Saint Sernin mostra un campanile a punta che sorge alla congiunzione delle navate.

L'interno della basilica è austero, buio e freddo (é pur sempre dicembre), ma dallo splendido coro in legno, per tutta l'abside e l'altare risplendono un complesso intreccio di decorazioni dorate, affreschi e mosaici.
Statue di Santi nel dolore del martirio, immagini e scene bibliche, marmi e cappelle costituiscono uno scenario impressionante per le anime che lì vengono costudite.

Un tale sfoggio di ricchezza e opulenza fa da contrasto ad un'austera cripta piena di sarcofagi di reliquie di santi.  Non stento ad immaginare quanti di questi santi si troverebbero a disagio sapendosi circondati da così tanti tesori...
E' l'edificio romanico più grande e meglio conservato di tutta la Francia, nonchè Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Proprio Saint Sernin è una tappa del percorso francese del Cammino di Santiago.







All'esterno della chiesa trova posto un mercatino dell'antiquariato con merce che, spesso, esce fuori dalle cantine. La polvere che la scolora ne è testimone. Sulle bancarelle si trova di tutto, da vecchi dischi in vinile, cornici, divani, quadri, libri... e la folla variopinta di persone che rovista tra le casse e gli scatoloni non è composta solo da turisti.






Scendendo da Saint Sernin verso il centro, c'è un'altra tappa importante, l'Eglise des Jacobins ed il museo ricavato negli edifici che costituivano il convento. Solo la chiesa, con l'unico ordine di colonne a sorreggere una volta altissima, varrebbe il prezzo del biglietto.







Tutta la chiesa sembra essere un immenso mausoleo per San Tommaso D'Aquino che al centro trova sepoltura.
Il museo è molto affascinante, con una sala completamente occupata dalle colonne che costituivano il chiostro principale (ora sono state sostituite). Ogni capitello è un capolavoro di miniatura che racconta le scende delle sacre scritture.
Anche la sezione medievale espone statue bellissime che, al solito, rappresentano la passione di Cristo. Non mancano decorazioni, cornici e capitelli oltre a statue di re e vescovi.



A pochi isolati da l'Eglise des Jacobins, verso est, c'è l'imponente Place du Capitole che ospita il palazzo del governo di Tolosa. Su un lato della piazza trova posto un loggiato monumentale sotto cui si aprono numero caffè chic, siamo nel salotto buono della città e la sensazione è proprio questa. Non ho il coraggio di sedermi ad un bar e dover contare quante birre mi sono perso per bere un solo caffè.

Anche su questa immensa piazza trova posto un mercato, ma non mi sembra troppo particolare, si va da abbigliamento semplice fino a sciarpe e bandiere di squadre di calcio. Decido di passare oltre ed addentrarmi nel centro storico della città percorrendo Rue Saint-Rome.


Il viaggio volge al termine e spendo le ultime ore per togliermi qualche sfizio, cercavo un film di produzione francese, cercavo un ristorante tipico a cui affezionarmi, cercavo la vita dentro una città su cui avevo forti pregiudizi e devo dire che alcune risposte sono riuscite a darmele.

Ho trovato il ristorante, la Gouaille. Dove il Camembert arrosto ed il vino locale hanno contribuito ad addolcire i radicati pregiudizi. Non ho trovato il film, lo cercherò altrove. Ho trovato, infine, tanta vita in una città che si nasconde dietro facciate medievali, ma che brulica di giovani, di famiglie, di persone attive. Locali pieni di gente fino a sera per aperitivi lunghi e chiassosi. Ristoranti in cui non riesci ad entrare dai giovani che li popolano ed i tanti turisti si mimetizzano molto tra la gente che vive Tolosa.

Un altro aspetto che volevo constatare è la "famosa" crisi economica ed ho capito quanta differenza c'è tra la nostra realtà e quella Francese. Sono certo che quanto ci raccontano in televisione non corrisponda sempre al vero (realtà che mi rattrista sempre), ma di una Francia in crisi qui non ce n'è traccia. Ho trovato negozi in cui la gente entra a comprare, vetrine illuminate ed un viavai continuo di persone carica di pacchi e buste gonfie di acquisti. Ed ancora i saldi non sono iniziati...
Ho notato un'altra splendida realtà che non mi è capitato di vedere in giro: in tante piazzette o dovunque ce ne fosse la possibilità, comparivano bancarelle di frutta e verdura, pesce, abiti e mercerie ambulanti. Tutta Tolosa è un mercato e lo è tutti i giorni della settimana. Non ho visto proteste di commercianti il cui business è intaccato dagli ambulanti, non ho visto venditori abusivi se non nella media di tutti i posti del mondo. Ho visto ed ho sentito, qui a Tolosa, tanta vita.

Alcuni consigli:
1) Attenzione a quando camminate, i cani francesi sembrano molto più prolifici di quelli del resto del mondo. Un occhio alla cartina, un occhio ai monumenti ed un occhio per terra, a dove appoggiate i piedi. Ogni banale distrazione la si ricorda per molto tempo.

2) Chiunque decidesse di arrivare a Tolosa in aereo deve sapere che il vento che scende dai Pirenei è continuo e spesso violento. Non stupitevi di atterraggi a dir poco traballanti, ma i piloti che portano a terra un aereo a Tolosa sono degni di ricevere quel famoso applauso.
"Viene da nord-ovest, il Mistral, e nasce dalle depressioni termiche che dal nord-ovest della Francia spingono l'aria fredda verso sud-est. Dopo aver percorso l'intera vallata del Rodano cioè il solo varco che non gli opponga barriere di montagne irrompe nel Mediterraneo attraverso la gola di Carcassonne, sicché il golfo di Lione è il primo ad esserne investito". -Un cappello pieno di ciliege. Oriana Fallaci.

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