mercoledì 15 gennaio 2014

Tolosa


Finito il giro turistico si riparte alla volta di Tolosa. Proprio a Tolosa ho prenotato un alloggio particolare, sono le "peniche", imbarcazioni fluviali definitivamente ormeggiate e sulle quali sono stati ricavati dei bed & breakfast.

Tolosa è una città strana, bellissima e fortemente attaccata ad un centro storico affascinante, ma circondata da uno dei poli di tecnologia più avanzati del mondo. A pochi chilometri dal centro, proprio in prossimità dell'aeroporto (non poteva essere diversamente) sorge infatti la Airbus, leader mondiale nella costruzione di aeromobili.


Restando "sulla terra", continuo il giro della città. I quartieri antichi sorgono tutti intorno al fiume che l'attraversa, la Garonna. Saint Etienne, Saint George e Saint Cyprien.

Musei, chiese e basiliche sono le visite da mettere in programma: Saint Sernin mostra un campanile a punta che sorge alla congiunzione delle navate.

L'interno della basilica è austero, buio e freddo (é pur sempre dicembre), ma dallo splendido coro in legno, per tutta l'abside e l'altare risplendono un complesso intreccio di decorazioni dorate, affreschi e mosaici.
Statue di Santi nel dolore del martirio, immagini e scene bibliche, marmi e cappelle costituiscono uno scenario impressionante per le anime che lì vengono costudite.

Un tale sfoggio di ricchezza e opulenza fa da contrasto ad un'austera cripta piena di sarcofagi di reliquie di santi.  Non stento ad immaginare quanti di questi santi si troverebbero a disagio sapendosi circondati da così tanti tesori...
E' l'edificio romanico più grande e meglio conservato di tutta la Francia, nonchè Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Proprio Saint Sernin è una tappa del percorso francese del Cammino di Santiago.







All'esterno della chiesa trova posto un mercatino dell'antiquariato con merce che, spesso, esce fuori dalle cantine. La polvere che la scolora ne è testimone. Sulle bancarelle si trova di tutto, da vecchi dischi in vinile, cornici, divani, quadri, libri... e la folla variopinta di persone che rovista tra le casse e gli scatoloni non è composta solo da turisti.






Scendendo da Saint Sernin verso il centro, c'è un'altra tappa importante, l'Eglise des Jacobins ed il museo ricavato negli edifici che costituivano il convento. Solo la chiesa, con l'unico ordine di colonne a sorreggere una volta altissima, varrebbe il prezzo del biglietto.







Tutta la chiesa sembra essere un immenso mausoleo per San Tommaso D'Aquino che al centro trova sepoltura.
Il museo è molto affascinante, con una sala completamente occupata dalle colonne che costituivano il chiostro principale (ora sono state sostituite). Ogni capitello è un capolavoro di miniatura che racconta le scende delle sacre scritture.
Anche la sezione medievale espone statue bellissime che, al solito, rappresentano la passione di Cristo. Non mancano decorazioni, cornici e capitelli oltre a statue di re e vescovi.



A pochi isolati da l'Eglise des Jacobins, verso est, c'è l'imponente Place du Capitole che ospita il palazzo del governo di Tolosa. Su un lato della piazza trova posto un loggiato monumentale sotto cui si aprono numero caffè chic, siamo nel salotto buono della città e la sensazione è proprio questa. Non ho il coraggio di sedermi ad un bar e dover contare quante birre mi sono perso per bere un solo caffè.

Anche su questa immensa piazza trova posto un mercato, ma non mi sembra troppo particolare, si va da abbigliamento semplice fino a sciarpe e bandiere di squadre di calcio. Decido di passare oltre ed addentrarmi nel centro storico della città percorrendo Rue Saint-Rome.


Il viaggio volge al termine e spendo le ultime ore per togliermi qualche sfizio, cercavo un film di produzione francese, cercavo un ristorante tipico a cui affezionarmi, cercavo la vita dentro una città su cui avevo forti pregiudizi e devo dire che alcune risposte sono riuscite a darmele.

Ho trovato il ristorante, la Gouaille. Dove il Camembert arrosto ed il vino locale hanno contribuito ad addolcire i radicati pregiudizi. Non ho trovato il film, lo cercherò altrove. Ho trovato, infine, tanta vita in una città che si nasconde dietro facciate medievali, ma che brulica di giovani, di famiglie, di persone attive. Locali pieni di gente fino a sera per aperitivi lunghi e chiassosi. Ristoranti in cui non riesci ad entrare dai giovani che li popolano ed i tanti turisti si mimetizzano molto tra la gente che vive Tolosa.

lunedì 13 gennaio 2014

Francia: Carcassonne

Francia: Carcassonne: Carcassonne Il mio viaggio comincia proprio da Carcassonne, città medievale che avevo visto passando in autostrada nel lontano 2000, allo...

Carcassonne

Il mio viaggio comincia proprio da Carcassonne, città medievale che avevo visto passando in autostrada nel lontano 2000, allora andavo verso Santiago de Compostela… in camper.
Carcassonne è un sogno per chi, come me, è fanatico di medioevo. Ho provato impazienza e timore nell’approssimarmi alle mura attraverso una via acciottolata scomodissima.
L’impazienza mi era data dall’avvicinarmi ad un luogo perfettamente conservato, dove speravo di rivivere un’atmosfera congelata dal tempo. Avevo però paura che i lavori di custodia della storia fossero stati troppo fantasiosi, che il restauro avesse compromesso l’aspetto originale a favore della volontà di confezionare un prodotto per attirare turisti.
Ho, infatti, costatato che c’è spazio per entrambe le emozioni.


L’impazienza è ampiamente ripagata dal percorrere le mura in cerca della via d’ingresso alla cittadella. L’intricato incastro delle varie cortine murarie, gli accorgimenti per difendere la città e non essere colpiti, rappresentano un esempio di ingegneria militare al massimo livello.
Feritoie, torri, merlature e inferriate. Sembra un parco giochi per adulti!
Anche la città dentro le mura è bellissima, conservata e restaurata nel migliore dei modi.

La basilica di St.Nazarre è un vero e proprio gioiello, le mura appaiono svuotate e completamente ricoperte di vetrate policrome. La luce del sole penetra ad illuminare tutta la zona dell’altare, aggiungendo una nota di colore ai tetri canti gregoriani in filodiffusione.

Il castello, al contrario, mi ha deluso. Il percorso che attraversa diversi ambienti è svuotato di tutti gli arredi (probabilmente andati persi o esposti in qualche museo). In una sala è possibile ammirare degli affreschi dell’epoca, ma la delusione me li ha fatti vedere come disegni a pastello fatti da qualche bimbo poco rispettoso della storia.
La parte bassa di Carcassonne non è per niente brutta, sarà l’aria delle festività e le piazze addobbate a festa che danno uno spirito allegro e richiamano un po’ di gente in strada.
Non è che ci sia poi molto, l’idea che lascia è di una città sonnolenta appollaiata sotto la storia di Francia.